A cosa serve il GreenPass

Dal “salvare l’estate” al panopticon digitale

Il greenpass non serve a farvi vaccinare, è il vaccino che serve per implementare il greenpass.

Con il vaccino le case farmeceutiche, le viro-starlette e i politici al loro saldo, faranno centinaia di miliardi di euro. E’ possibile che ci siano effetti negativi a lungo termine ed è anche possibile che non ci siano; non lo sappiamo e penso non lo sappiano neanche loro, è difficile credere che nel vaccino, quantomeno in quello attualmente somministrato, ci siano dispositivi per il controllo sociale o agenti chimici deliberatamente inseriti per nuocere. Se vi saranno effetti negativi sarà per la natura realmente sperimentale del vaccino.

E’ il greenpass, inteso come strumento di controllo biopolitico, ad essere l’obiettivo centrale dell’Agenda.

La pandemia, creata artificialmente nel laboratorio di Wuhan, ricordiamolo, finanziato sia dall’UE che dal governo statunitense; è stata usata come shock paradigmatico per accelerare i tempi. Verrà usata di nuovo ove necessario, ma non è un modello sostenibile sul lungo periodo.
Il virus è un’emergenza “vicina”, “immediata” e a un certo punto la gente pensa di doverne uscire. Il virus prima o dopo va “sconfitto” o bisogna convincerci, vi è troppa memoria storica riguardo alle pandemie per credere che si possa vivere in una situazione di emergenza, per lo stesso virus, che duri decenni; quantomeno l’intensità dell’allarme dovrebbe scendere sino a raggiungere lo spauracchio che fino al 2019 era rappresentato dal morbillo ed altre malattie infantili.

Teoria del complotto

Il controllo politico va istituzionalizzato, va reso permanente e sottratto allo stato d’eccezione.
Una volta normalizzata nella popolazione l’idea e la prassi del pass per entrare al supermercato, si passerà ai “cambiamenti climatici” (gia “riscaldamento globale) su cui il lavoro propedeutico va avanti da anni, anzi, decenni.

Quella climatica è un'”emergenza” talmente distante e talmente indefinita da poter essere usata letteralmente all’infinito. Così, quando il “greenpass” (perchè non si chiama “covid pass”? Fanno notare degli amici del twitter) sostituirà la nostra carta d’identità, l’infrastrutturà sarà gia in piedi per il totale controllo della popolazione.

Inizierà con cose “innocue” come social credit score basato sulla raccolta differenziata che ti permetterà di andare una volta all’anno gratis in una piscina comunale se rispetterai comportamenti “virtuosi”, una fila più veloce all’Esselunga se hai smesso di fumare.
Si passerà poi al razionamento della carne rossa: Il greenpass ti servirà per entrare dal macellaio (se ancora esisterà), i tuoi acquisti verranno registrati in un database centralizzato europeo e guarda un po’, questa settimana hai gia esaurito la tua dose di filetto, ti toccherà andare su amazon e ordinare un bel pacco formato famiglia di locuste africane, il cui prezzo sarà tenuto artificialmente basso dai sussidi, finanziati con le tue tasse.

Gli usi potenziali di questo nuovo strumento sono infiniti, e se viene accettato come principio non sarà mai abbandonato, mai più. Dirai una parolaccia su internet e sarai obbligato ad andare a lavoro a piedi per una settimana.
La tua bella auto elettrica 4.0, che si accenderà scansionando il greenpass, potrà esserti interdetta se non ti comporterai come un cittadino modello, allo stesso modo in cui tra poche settimane ci verrà vietato l’ingresso ai mezzi pubblici, l’auto non sarà più una garanzia di indipendenza, potrai essere confinato nella tua contrada vita natural durante.

Il nuovo totalitarismo non verrà a prenderti nel cuore della notte per fucilarti contro un muro.
Ti renderà la vita impossibile se non ti adegui, ti renderà un pariah della società finchè o compierai l’atto di sottomissione richiesto al momento (oggi è il vaccino, domani ve ne saranno altri) o, una volta finite le energie fisiche e spirituali, ricorrerai all'”opzione in più” offerta dall’eutanasia, ammesso che tu abbia il lusso di scegliere liberamente senza esservi obbligato.

Scolarca mattonista, primavera 2020

Un ruolo importante, in concomitanza con la nuova identità digitale (greenpass), verrà svolto dall’Euro digitale.

L’Euro digitale, inizialmente presentato, ca va sans dire, come un’opzione in più, naturalmente diventerà obbligatorio, sostituendo il contante.
L’Euro digitale sarà contenuto in un portafoglio elettronico nominativo custodito dalla BCE, che presumibilmente avrà anche accesso alla chiave privata o a qualche altra forma di backdoor.

E’ semplice capire dove questo porterà: Non solo sarà impossibile fare acquisti in modo anonimo, ma, cosa ancor più grave, il governo sarà in grado di renderti totalmente illiquido dall’oggi al domani, bloccando il tuo “portafoglio digitale”.
Ci saranno anche forme di controllo più soft, integrate con quelle legate al greenpass, come ad esempio una spesa massima mensile su certi generi alimentari, ritornando sempre al punto di prima: DOVRAI mangiare il bruco, o morirai di fame.

Due categorie di persone riusciranno a salvarsi dal nuovo ovile digitale: Chi entrerà nella stanza dei bottoni (politica o economica), e avrà quindi il potere di opprimere gli altri senza essere oppresso a sua volta, oppure chi riuscirà tramite inganni, sotterfugi, contraffazioni; a passare attraverso le maglie dello stato di sorveglianza, sperando che alla nascita di nuove tecnologie corrisponda anche la nascita di nuove contromisure, sperando che quando il greenpass passerà da qr code a microchip si possa trovare il modo di ingannare il sistema.

Chi si sottometterà vivrà in una sempre maggiore frustrazione psicologica, sentendosi sempre meno padrone del proprio destino e incapace di soddisfare il proprio processo di potere, dovrà ricorrere all’ingegneria genetica, agli psicofarmaci e alla realtà virtuale per rilasciare le endorfine necessarie a sopportare la vita all’interno del formicaio.

Ricapitolando: Non siamo noi ad “essere fuori”.
Siete fuori se pensate che il greenpass sia una misura temporanea per uscire dalla pandemia o salvare l’estate, vi hanno letteralmente stuprato il cervello e più tardi ve ne accorgerete più farà male.

Rileggete un certo libro scritto negli anni ’90 da un professore di matematica e provate a dargli torto.

11 thoughts on “A cosa serve il GreenPass

  1. Lo zio la vide lunga.
    Bitcoin e altre crypto potrebbero essere uno strumento per arginare in parte il totalitarismo tecnologico imminente?
    Nel dubbio ne compro un altro po, tanto peggio di così sarà difficile.

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  2. Non sono sicuro di aver trovato chi fosse il professore, ma ho trovato uno che diceva:
    “le forze sociali che guidano l’attuale sviluppo della nostra società sono ovviamente forti, e ci resta poco tempo – altri tre decenni probabilmente ci porteranno oltre il punto di non ritorno.”

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    1. il professore è nato a Chicago il 22 maggio 1942, e ha scritto un libro pubblicato sul The New York Times e dal The Washington Post

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